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E' MORTA ALDA MERINI - da Salvatore Armando Santoro

OGGI POMERIGGIO E' MORTA AMILANO ALDA MERINI UNA DELLE MAGGIORI POETESSE DEL NOSTRO NOVECENTO LETTERARIO.

ECCOVI LA NOTIZIA ATTRAVERSO LE PAGINE DEL CORRIERE DELLA SERA ED IN FONDO UNA MIA POESIA DI QUALCHE ANNO INDIETRO CHE CELEBRAVA IL SUO INGEGNO.

TORNEREMO CON CALMA PER UN COMMENTO PIU' APPROFONDITO SULLA CARRIERA ARTISTICA DI QUESTA POETESSA MOLTO AMATA DAL POPOLO ITALIANO.

PER IL MOMENTO CI UNIAMO AL CORDOGLIO DI TUTTO IL MONDO LETTERARIO ITALIANO

Nel 1996 era stata proposta per il Nobel per la letteratura dall'Accademie francaise

Milano, è morta Alda Merini
Un'esistenza tra arte e lucida follia

La poetessa aveva 78 anni. E' deceduta nel reparto di oncologia dell'ospedale San Paolo

Una veduta dell'home page del sito web di Alda Merini
Una veduta dell'home page del sito web di Alda Merini
MILANO - La poetessa Alda Merini, 78 anni, è morta domenica pomeriggio alle 17.30 all'ospedale San Paolo di Milano, nel reparto di oncologia, nosocomio che - si legge nella nota ufficiale della struttura sanitaria - «da anni l’ha avuta in cura e a cui ha dedicato profonde riflessioni poetiche oltre a una scultura di forte richiamo a un periodo travagliato della sua vita. Il suo atteggiamento e la sua sensibilità hanno lasciato un profondo ricordo negli operatori sanitari del reparto di cura di Oncologia e cure palliative al quale si è rivolta nella consapevolezza di un supporto al disagio fisico e psicologico che la malattia le ha riservato nell’ultimo periodo della sua esistenza». Era considerata una delle principali poetesse del Novecento, oltre che una personalità originale, audace e irriverente (nel 2004, come regalo per il suo compleanno, chiese «un uomo caldo» e le regalarono uno show dello spogliarellista Ghibly). Nel 1996 era stata proposta per il Premio Nobel per la Letteratura dall'Academie Française e segnalazioni in suo favore erano state avanzate anche da Dario Fo e da altri esponenti della cultura e del giornalismo. Tra i tanti che hanno espresso rammarico per la sua scomparsa, anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: «Viene meno un'ispirata e limpida voce poetica».

  

AD ALDA MERINI

di Salvatore Armando Santoro

Oltre le brume del Naviglio
il fumo d’una sigaretta
fende l’aria e la intorba.
La mano scorre su un foglio
bianco:
disegna pensieri osceni
come piccoli cerchi
che sfumano dalla bocca
dopo aver aspirato
il cancerogeno miasma
d’una bionda.

La rimatrice assorbe
gli odori dell’acqua stagnante,
le impasta al tabacco,
cementifica i polmoni
e crea melodie
che impregnano
fogli e libri che alla rinfusa
ammiccano dagli scaffali
impolverati.

E dalla genialità
nasce il pensiero
che scopre la carne
che se ne sta negletta
a mostrare i capezzoli sfioriti.

Il latte dell’immensità succhio,
quasi a provare a me stesso
il gusto delle messi andate
ed il sapore del meglio che riposa,
che il sangue rimescola e riscalda
e i sensi avvince.

      
(Boccheggiano 30/07/2006 18.14)

 


SILLABAZIONE DELLE PAROLE - da Salvatore Armando Santoro

SILLABAZIONE DELLE PAROLE

CAPITA SOVENTE CHE ALCUNI VISITATORI DEL NOSTRO  PORTALE CI PONGANO QUALCHE DOMANDA RELATIVAMENTE ALLA SILLABAZIONE DELLE PAROLE NELLA LINGUA ITALIANA.

IL DUBBIO SORGE SPESSO NEL CONTEGGIO DELLA QUANTITA' DELLE SILLABE CHE COMPONGONO ALCUNI VERSI CHE STANNO COMPONENDO. QUESTO ARGOMENTO SPESSO FA NASCERE DISCUSSIONI TRA I POETI,  SOPRATTUTTO DILETTANTI, CHE SI CONFRONTANO IN RETE NEI VARI PORTALI DI POESIA. DAL MOMENTO CHE LA MATERIA E' MOLTO COMPLESSA ED ARTICOLATA, E RISPOSTE SINTETICHE NON CI SENTIAMO DI FORNIRNE, SUGGERIAMO DI VISITARE LE PAGINE SULLA METRICA CHE ABBIAMO INDICATE SUL NOSTRO PORTALE ED IN PARTICOLARE, PER CHI VOLESSE UNA SINTESI MOLTO BEN FATTA, CONSIGLIAMO QUELLA DI WWW.POETARE.IT

NEL FRATTEMPO, PERO', VI RIPORTIAMO UNA BREVE SINTESI RIPRESA DA WIKIPEDIA, L'ENCICLOPEDIA LIBERA ON-LINE, DALLA QUALE TRARRE ALCUNE INDICAZIONI DI BASE SULL'ARGOMENTO.

Sillabazione

La divisione in sillabe nella lingua italiana, di una certa importanza pratica per stabilire come andare a capo alla fine di un rigo, segue alcune regole base completate da alcune convenzioni in parte arbitrarie. Si riportano le principali norme per eseguirla.

  1. La sillaba italiana contiene sempre almeno una vocale-nucleo (nelle parole straniere che non contengono vocali, il ruolo di nucleo è spesso svolto da r oppure l).
  2. Se la parola è formata secondo l'ordine CVCV, ossia consonante-vocale-consonante-vocale, la sillaba inizia con la consonante e finisce con la vocale seguente (CV). Esempi: te-ne-re, la-vo-ro.
  3. La prima vocale di una parola fa sillaba a sé se è seguita da una sola consonante. Esempi: u-no, E-va, a-la, I-da.
  4. I gruppi di due consonanti possono essere separati o restare uniti a seconda del caso.[1]
    1. Vanno separati i gruppi consonantici formati dalle doppie (tt, ss, eccetera). Avremo ad esempio tet-to, pas-so. Similmente, si divide anche il gruppo cq: ac-qua.
    2. Restano invece insieme gli altri gruppi di consonanti che producono un suono unico, come gl+vocale oppure ch e gn: a-glio, po-che, la-gna. Anche la s impura resta insieme alla consonante che la segue: re-spi-ro, pre-sto, pe-sca, a-scia.
    3. Una sillaba deve essere formata in modo che una parola in italiano possa cominciare con essa. Dividendo in sillabe la parola ampio, teniamo conto del fatto che nessuna parola italiana potrebbe iniziare con mp. Quindi le due consonanti vanno separate: am-pio. Similmente, una parola italiana non comincerà mai per lt oppure lb: per questo, separendo le due consonanti, avremo mol-to, al-bum. In sintesi, l, r, m e n vanno separate dalla consonante che le segue (al-ga, ar-ma, am-bra, an-ta).
    4. Viceversa, un gruppo consonantico che potrebbe trovarsi all'inizio di parola va tenuto insieme. Ad esempio, il gruppo pr può introdurre un vocabolo italiano come prendere; le due consonanti resteranno quindi insieme: a-pria-mo. Similmente avremo: o-stri-ca, o-cra: infatti, str e cr possono occorrere all'inizio di parola.
  5. I gruppi vocalici devono essere tenuti insieme oppure divisi a seconda del caso, dato che possono produrre una sola emissione di fiato oppure generarne due distinte.[2] Si osservino le differenze tra le due serie di esempi:
    1. Vanno tenute insieme le vocali che formano un dittongo: Ma-rio, pau-sa, qui, Pao-la, pio-ve.
    2. Vanno però separate le vocali che compongono lo iato: Ma-ri-a, pa-u-ra, cu-i, A-o-sta, pi-o.
  6. L'etimo della parola, secondo la maggioranza degli autori, non conta: nella parola subacqueo, sub- andrebbe dunque diviso: su-bac-queo (Garzanti)[3] o, forse, su-bac-que-o (De Mauro).[4]
  7. Per quanto riguarda la divisione in sillabe di sintagmi con apostrofo (dell'olio, all'amico, dall'esodo), le fonti non concordano affatto. Le varie soluzioni (ad esempio al-l'amico; all'-amico) sono giudicate diversamente dai vari autori. Alcuni sostenevano, soprattutto in passato, che fosse opportuno reintegrare la vocale caduta (allo - amico). Ultimamente, pare riaffermarsi una vecchia norma secondo la quale sarebbe lecito andare a capo dopo l'apostrofo, dunque scrivere all'-amico,[5][6] una soluzione che era senz'altro malvista fino a non molto tempo fa.[7] Nonostante la lacuna normativa che si è venuta a formare, nulla vieta di dividere la parola che si trova immediatamente dopo l'apostrofo (all'a-mico).

 

PER CHI VOLESSE APPROFONDIRE ULTERIORMENTE L'ARGOMENTO VI RIPORTO IL CORRISPONDENTE LINK :

http://it.wikipedia.org/wiki/Sillabazione

 


REPORT - RAI3 - Domenica 1° Novembre - Treni d'Italia - da Salvatore Armando Santoro

Gentili telespettatori, Vi comunichiamo che Report andra' in onda domenica 1 novembre alle 21.30 su RAI TRE.
La puntata si intitola ''Treni Italia'' di Giovanna Boursier.

Segue Sinossi:
L'incidente di Viareggio ha segnato la storia del trasporto ferroviario delle merci in Italia. La magistratura sta indagando e arrivera' a stabilire le responsabilita' del disastro, ma basta ascoltare i testimoni della vicenda, per capire che le norme vigenti in Italia sulla sicurezza dei treni che trasportano merci pericolose sono inadeguate. E visti gli incidenti degli ultimi mesi e' probabile che ci si debba mettere presto mano. Se si vuol competere e decongestionare le strade dai camion, bisogna avvicinarsi agli standard europei e investire sul trasporto su rotaia. In Italia oggi, solo il 10% delle merci viaggia su rotaia, mentre in Germania si arriva al 25% e in Austria al 35%. Il trasporto su gomma e' avvantaggiato perche', dice l'amministratore delegato di Ferrovie, puo' contare di maggiori finanziamenti. In effetti tra il 2000 e il 2008 solo il 14% dei finanziamenti legati alla Legge Obiettivo ha riguardato le Ferrovie, mentre circa il 70% e' stato convogliato per migliorare strade e autostrade. Ma chi trasporta su gomma puo' anche usufruire di rimborsi e esoneri fiscali, contributi per l'acquisto dei camion, riduzioni delle accise e dei pedaggi autostradali. Inoltre con il camion puoi ritirare la merce ovunque mentre mancano i collegamenti tra i porti e le ferrovie. E la' dove gli investimenti sono stati fatti, si scopre che sono operazioni di facciata, per compiacere alcuni enti locali, ma che non lasciano intravedere i tempi di completamento delle infrastrutture. Il raddoppio della linea che dovrebbe collegare il Brennero con il Tirreno, ossia la Parma - La Spezia, e' in discussione da 30 anni. Una linea di 100 km a binario unico che risale al 1890 e dove oggi per spingere un treno merci occorrono 2 locomotori.

Per la rubrica Com' e' andata a finire? andra' in onda ''Schiavi del lusso'' Aggiornamento del 2/12/2007 di Sabrina Giannini
A due anni dall'inchiesta che ha svelato i metodi fraudolenti a cui le grandi griffe italiane e francesi ricorrono (uso di cinesi in Italia e produzione di alcune parti all'estero), Report torna sulla questione per discutere della proposta di legge sulla protezione del Made in Italy che costringerebbe le griffe a dichiarare la verita'. Come la stanno prendendo gli addetti al settore?

GOODNEWS "Ragioniamo Con I Piedi" di Giuliano Marrucci
Si moltiplicano in tutta la penisola i Gas, acronimo di Gruppi d'Acquisto Solidale. Ma la buona notizia e' che oltre alla frutta e verdura del contadino, il meccanismo funziona anche per altri prodotti ben piu' costosi. Questa volta e' il turno delle scarpe, che il negozio rivende con un ricarico di due o tre volte, e se c'e' un marchio prestigioso in ballo, anche di piu'. Fabio Travenzoli e Pierluigi Parinello si sono ribellati a questa logica ed hanno cominciato a produrre e vendere esclusivamente ai GAS scarpe a 40 euro, scarpe che in negozio costerebbero circa 150 euro.

Videochat
L'autore dell'inchiesta Giovanna Boursier sara' online lunedi' dalle 18 alle 19 per rispondere in diretta video a domande, curiosita' e dubbi sull'inchiesta in onda domenica. Ogni eventuale modifica dell'orario sara' comunicata sul sito.

Il video e la trascrizione integrale del testo della nuova inchiesta sara' on line sul nostro sito www.report.rai.it dieci minuti dopo il termine della messa in onda.

Buona Visione! La Redazione.



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Da "www.condividere.net" La sobrietà come fattore di cambiamento - da Salvatore Armando Santoro

VI SUGGERISCO LA LETTURA DI UN ARTICOLO APPARSO SU WWW.CONDIVIDERE.NET, UN PORTALE DI MASSA MARITTIMA, CHE PENSO MERITI LA VOSTRA ATTENZIONE PER I SUOI CONTENUTI ALTAMENTE CRITICI VERSO UNA FORMA DI CONSUMISMO CHE STA ASSUMENDO ASPETTI SEMPRE PIU' PREOCCUPANTI NELLA NOSTRA SOCIETA'. E' UNA DENUNCIA UTILE CHE DOVREBBE FARCI RIFLETTERE.

Salvatore Armando Santoro - Webmaster 

LA SOBRIETA' COME FATTORE DI CAMBIAMENTO

Il tipo di sviluppo economico attuale con una produzione sempre in crescita, necessita del consumismo come pratica sociale. Questa ideologia si basa sull'incremento continuo del consumo delle cose e, il linguaggio delle cose e degli atti ad esse collegate è un linguaggio pragmatico. La realtà possiede questo linguaggio e non può essere che vissuta. Infatti il consumismo ha provocato un mutamento antropologico del cittadino in consumatore, con tutti le conseguenze tipiche di una società dell'opulenza e del superfluo.

Il consumismo determina il modo di vita della comunità basato sulla ricerca individuale del piacere (edonismo) attraverso l'incremento continuo di nuovi consumi e bisogni, dove ognuno fa riferimento esclusivamente a se stesso o ai propri desideri (autoreferenzialità) con un atteggiamento di chi prepone i propri interessi e le proprie esigenze a quelle altrui (individualismo).

L'illusione propagandata dai mass-media che il “benessere” dipende direttamente dalla quantità di merci prodotte e consumate, dimentica che avere troppe cose rende limitato il tempo per il piacere immateriale e non aumenta lo stato di benessere dell'uomo perché sposta ad un livello diverso tutti i suoi bisogni. Si crea un circolo vizioso per cui la soddisfazione dei propri bisogni e desideri non fa che aumentare l’insoddisfazione perché produce ancora ulteriori bisogni e desideri da soddisfare.

Il risultato finale è uno stato di malessere psicofisico caratterizzato da eccessiva irritabilità (nevrosi) nelle persone che volenti o nolenti sono ridotti a meri consumatori e spettatori.

Il mancato rispetto dei principi ecologici e la rottura dei rapporti sociali basati sulla solidarietà sono il prezzo che si paga per questo modello di sviluppo.

Monitorare i propri consumi per cambiare l'economia mediante piccoli gesti quotidiani sembra l'unica alternativa per una critica profonda verso l'attuale modello di sviluppo, insieme alla ricerca di uno stile di vita praticabile da subito partendo dal principio della sobrietà.

In controtendenza con la società di oggi, con l'eliminazione del superfluo e il ricorso all'essenziale, la sobrietà non punta sulla quantità ma sulla qualità perché implica in qualche modo una condivisione delle esperienze ed una collaborazione solidale nei rapporti sociali ed economici.

La sobrietà è uno stile di vita secondo il quale si dà il giusto peso ai bisogni reali e si tende ad eliminare quelli indotti dalla pubblicità.
La sobrietà non è sacrificio, rinuncia, pauperismo. È la capacità di scegliere ciò che serve (anche da un punto di vista estetico) e ciò che invece non solo è inutile, ma spesso è ingombrante e fastidioso. Con una giusta dose di sobrietà, possiamo non solo semplificarci la vita, ma anche renderla molto più gradevole.

In quasi tutte le cose l’abbondanza ha un limite e al di là di quella soglia continuare ad aggiungere non solo è inutile, ma spesso è nocivo. Si tratta allora di puntare su un tipo di acquisto solidale, critico e consapevole che si basa sulla qualità, sul valore, sul servizio.

Il concetto di “sobrietà” ha bisogno di essere capito, vissuto, praticato, come risorsa di benessere.onsumando meno e meglio si guadagna in qualità della vita e dell'ambiente:

-Consumando meno e meglio si riduce il tempo di lavoro necessario per comprare le cose, rimpossessandoci del tempo, gustando il piacere dell'autoproduzione, riscoprendo tradizioni e scoprendo nuove culture;

-Consumando meno e meglio salvaguardiamo l'ambiente dove si vive, praticando il risparmio energetico e la riduzione dei rifiuti;

-Consumando meno e meglio pratichiamo il piacere della condivisione delle cose, del dono e dello scambio non "rifiutando" le cose che già possediamo, ciò che è ancora “materialmente” utilizzabile e che magari ancora svolgono un buon servizio;

-Consumando meno e meglio pensiamo alle cose, alla loro consistenza, alla loro durata, alla loro stabilità, perché là dove le cose perdono la loro consistenza, il mondo diventa evanescente e con il mondo la nostra identità;

-Consumando meno e meglio siamo più consapevoli di come soddisfare i nostri bisogni essenziali comprando prodotti compatibili con la nostra salute e l'ambiente.


Domenica 25 Ottobre - Report - Rai3 - L'ERA DEL DEBITO - da Salvatore Armando Santoro

 

Gentili telespettatori, Vi comunichiamo che Report andra' in onda

domenica 25 ottobre alle 21.30 su RAI TRE.
La puntata si intitola ''L'ERA DEL DEBITO'' di Stefania Rimini.

Segue Sinossi:
Noi siamo tra i Paesi piu' colpiti dalla crisi e di conseguenza l?anno prossimo il macigno del debito pubblico si avvia a pesare il 118% della gamba che lo tira, che e' il famoso Pil, il prodotto interno lordo. Per dare un?idea, stiamo quasi tornando ai livelli di palla al piede che avevamo negli anni Novanta. E' come se non ci fossimo mai venduti la Telecom, le Autostrade, parte dell?Enel e dell?Eni? Adesso non abbiamo piu' molto da dar via, ma ci consoliamo per il fatto di essere in buona compagnia. Dall?America alla Gran Bretagna, in media tutti i paesi avanzati hanno aumentato il loro debito pubblico dal 75% al 115% del Pil. Loro pero' si stanno indebitando per salvare il sistema produttivo, mentre noi sudiamo per smaltire un debito pubblico accumulato con gli sperperi degli anni Ottanta, un debito che ci frena sempre di piu', ci limita nei movimenti e rende la vita piu' faticosa alle imprese e alle famiglie.
Oggi la storia ci presenta il conto perche' proprio a causa di questo debito obeso l?Italia non puo' attivare spesa pubblica al pari degli altri Paesi per stimolare l?economia, asfissiata dalla crisi.
Intanto all?orizzonte si profila una nuova minaccia: l?aumento dei tassi d?interesse, che inevitabilmente ci sara'. I tassi sono cosi' bassi che non possono far altro che salire, anche perche' tutti i Paesi avanzati stanno chiedendo e chiederanno piu' soldi in prestito ai mercati finanziari. E dunque noi Italiani, per sfamare quel bestione del debito che ci portiamo appresso dagli anni ottanta dovremo sborsare sempre di piu'. Ma fino a che punto puo' aumentare il debito pubblico? Nell?inchiesta verranno spiegati uno per uno, tutti i buoni motivi per cui dobbiamo abbassare il nostro debito, costi quel che costi.

Per la rubrica Com?e? andata a finire? andra? in onda ''4 Minuti e 38 Secondi'' Aggiornamento del 18/03/2004 di Giovanna Corsetti
L'inchiesta a distanza di 3 anni da un primo aggiornamento, vuole continuare a monitorare ed indagare sugli sviluppi, in termini di sicurezza, relativi ad alcuni aeroporti gia' presi in esame e per i quali le istituzioni competenti avevano preso l'impegno di innalzare gli standard di sicurezza. In particolare, la verifica vertera' essenzialmente sugli aeroporti di Palermo e Reggio Calabria.

GOODNEWS "Contro Corrente" di Giuliano Marrucci
Ci sono elettrodomestici che continuano a consumare anche da spenti. Si chiama stand-by, ed ogni watt alla fine dell'anno ci costa circa 2 euro. E se calcoliamo che in media in ogni casa di stand-by ci sono circa 100 watt, il calcolo e' presto fatto. Se n'e' accorto Luca Soccodato, un giovane perito elettromeccanico di Cesena. E da allora e' partita la sua crociata. Le sue armi: delle ciabatte dotate di interruttore e una macchinetta comprata su internet che serve a calcolare il consumo elettrico dei nostri elettrodomestici. Noi l'abbiamo seguito in casa di 3 volontari, ed oggi possiamo affermare che il metodo Soccodato funziona davvero.

Videochat
L?autore dell?inchiesta Stefania Rimini sara' online lunedì dalle 18 alle 19 per rispondere in diretta video a domande, curiosita' e dubbi sull'inchiesta in onda domenica. Ogni eventuale modifica dell'orario sara' comunicata sul sito.

Il video e la trascrizione integrale del testo della nuova inchiesta sara? on line sul nostro sito
www.report.rai.it dieci minuti dopo il termine della messa in onda.

Buona Visione! La Redazione.


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