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Monopoli - L'Africa in Posa - 18-20 Dicembre 2009 - da Salvatore Armando Santoro

ARTISTICAMENTE - MECENATI PER PASSIONE

L’associazione “Solidarietà Missionaria” – O.N.L.U.S. del dott. Vincenzo Salvia, in collaborazione con l’associazione culturale “ArtisticaMente – Mecenati per passione” presieduta dal dott. Michelangelo Montanaro, organizza l’evento “L’Africa in posa”.

Per tre giorni, da venerdì 18 a domenica 20 dicembre 2009, presso i Saloni della Parrocchia Sacro Cuore a Monopoli, sarà ospitata la mostra fotografica “L’Africa in posa”. 20 scatti della Repubblica Democratica del Congo, ad opera di Giandonato Salvia, si affiancheranno ad altrettante fotografie dell’Etiopia, di Stefania Lacenere. Entrambi i lavori sono frutto di viaggi di volontariato effettuati dai due giovanissimi reporter, affascinati dal continente africano e mossi dal desiderio di portare aiuto alle popolazioni che versano in condizioni di miseria difficili da descrivere a parole, ma che le immagini mostreranno a tutti i visitatori.

L’intento, accanto a quello conoscitivo e di sensibilizzazione nei confronti delle condizioni delle genti africane, è quello di raccogliere fondi per la realizzazione di progetti in Etiopia e in R.D.Congo. Per tale finalità, saranno in vendita le fotografie e le cartoline della mostra, e la kermesse sarà animata da tre giorni di eventi.

Si inizia venerdì 18 alle ore 19,30 con l’inaugurazione e, subito dopo, con lo spettacolo “Ovunque… Natale” a cura dell’associazione “Il bosco dei sogni”, con la regia di Pamela Matrorosa. In contemporanea, si terranno tornei di burraco e giochi da tavola.

Sabato 19 alle 21 sarà la volta del concerto della cover band dei Negramaro, “Nuvole e Lenzuola”; il biglietto d’ingresso, che sarà interamente devoluto in beneficenza, comprende una consumazione.

La serata conclusiva, domenica 20 dalle 19,00, si terrà lo spettacolo di Emanuele Tartanone, interprete delle prime serie televisive del Mudù (trasmesso su Telenorba). A presentare ci sarà Cesare Zampa; un recital di poesie natalizie dei bambini della parrocchia sarà il preludio per la presentazione delle finalità dell’associazione “Solidarietà Missionaria” – O.N.L.U.S. e dell’associazione culturale “ArtisticaMente – Mecenati per passione”, che si esibirà anche in letture tratte da “Patchwork. Frammenti di un’immagine” e “Il mio viaggio” di Chiara Sorino, suo direttore artistico. Il saluto finale concluderà la tre giorni, anche con la premiazione dei vincitori dei tornei.

Si precisa che il ricavato dei biglietti d’ingresso della prima e dell’ultima serata, nonché il ricavato tratto dai tornei e dalla vendita delle fotografie sarà interamente devoluto in beneficenza.
Si ringraziano particolarmente la Parrocchia Sacro Cuore e Don Vincenzo Di Bello per la cortese ospitalità, il comune di Monopoli per il patrocinio gratuito e gli sponsor che collaborano alla realizzazione della manifestazione (tra cui il “Gruppo filiale Marr” e la copisteria “Copilandia”)

Per info e prenotazioni: tel 3343058829 (Giandonato Salvia).

Sono aperte le iscrizioni ai tornei di burraco e di scacchi, sino ad esaurimento posti disponibili. Chiunque sia interessato, potrà inviare una mail all’indirizzo stefyl.86@libero.it (Stefania Lacenere) con il proprio nominativo. (La quota di iscrizione, il cui ricavato sarà destinato alle missioni, è di 10 euro a coppia.)


Il presente è valido come invito.
Ufficio stampa “ArtisticaMente – Mecenati per passione”


La Scuola Impazzisce di Renato Nicodemo (tratto dalla rivista virtuale di Salerno “Androposin the world”, diretta da Franco Pastore - da Salvatore Armando Santoro

LA VALUTAZIONE

OVVERO A SCUOLA SI IMPAZZISCE MEGLIO
di Renato Nicodemo

Valutate,valutate, qualcosa resterà


         La follia riformatrice ha fatto ormai collassare il sistema scuola, che non riesce più nemmeno a comunicare ai genitori quali sono i programmi che i figli dovranno seguire né a governare il proprio personale.
        Gli aspetti salienti della pubblica distruzione sono stati l’assemblearismo e l’elezio-nificio, confusi con la democrazia, l’aggiornamento coatto; la didattica modulare, che nemmeno gli ideatori sanno cosa sia; e la valutazione, ridotta a un vero e proprio feticcio.
Cosicché, mentre i bambini e i giovani sprecano tempo e intelligenze in quelli che sono dei veri caravanserragli, tutti nella scuola valutano tutti, secondo schemi ideologici senza fondamento scientifico, senza riscontri nella realtà e privi di rispetto per la persona umana.
         Pertanto, come nella tradizione comica di Ridolini, i professori valutano gli alunni, gli alunni valutano i professori, i nuclei valutano i dirigenti. I genitori, unici a non essere valutati, valutano tutto e tutti, perché – secondo le leggi di mercato - il cliente ha sempre ragione.
        E questo dalla mattina alla sera e dall’inizio alla fine dell’anno scolastico.
La valutazione, infatti, come ben sanno quelli che ancora sono in servizio (solamente perché non possono o non sanno far altro oppure non hanno i requisiti per andare in pensione) è iniziale, in itinere, finale, diagnostica, prognostica, sommativa, formativa, predittiva, d’orientamento, analogica, organizzativa etc., etc. Richiede continue sedute e una montagna di griglie, mappe e mappine, frecce, indicatori e tabelle, carta, cartoncino, pennarelli, fotocopie, questionari, etc., etc. Riguarda gli obiettivi, i percorsi, i prerequisiti, i mezzi, gli strumenti, etc., etc.
         Trattando brevemente della valutazione degli alunni, dei professori e dei dirigenti, c’è da osservare che la prima, quella degli alunni, era di fatto scomparsa. La pagella - che è tornata a riportare un sacrosanto quattro a chi non ha imparato le tabelline o ha infarcito il compito di errori e un altrettanto sacrosanto dieci a chi le ha imparate o ha fatto il compito senza errori - fu sostituita, nella scuola dell’obbligo, da una scheda che attraverso una serie di cambiamenti, era diventata un mix tra un 740 e un manuale di psicologia d’accatto, e, nel migliore dei casi, diceva che quel tale alunno non era un’aquila ma poteva fare di più (traduzione: l’alunno è stupido ma può diventare più stupido).
Nelle scuole superiori si va, invece, verso un documento fai da te che non deve tener conto più nemmeno delle interrogazioni.
        Per quanto riguarda la valutazione degli insegnanti, dopo l’abolizione della qualifica, e la creazione del Comitato per la valutazione del servizio (che in quasi 40 anni non ha valutato mai nessuno), si era tentato di valutarli con il cd. Concorsone.
 Siccome il meccanismo era scombinato e stupido, più che perverso, non poteva che saltare in aria insieme al ministro. Basti pensare che si voleva valutare – tra l’altro – l’insegnante nel momento stesso della lezione, alla quale, però, … poteva sottrarsi sostituendola con un compitino!
   
       Per quest’ultima fu adottato il sofisticato metodo "a prescindere" di Totò, che consi-steva nel valutare prescindendo dai requisiti e dalle capacità dei valutatori, prescindendo dallo scopo per cui si valuta (in questo caso lo scopo non c’era proprio) e prescindendo dalle persone da valutare. Questo metodo, come le risoluzioni di Robespierre, era giusto senza ombra di dubbio.
      Il risultato?
      Esilarante! Da bagnarsi le bracamenta!
      Su centinaia di casi ne azzeccarono  si è no qualcuno. Figurati – come direbbe Marisa Laurito – che a due schede, una fotocopia dell’altra, fu stato assegnato, da uno stesso nucleo, un punteggio diverso (particolare insignificante: il voto minore lo prese l’autore dell’originale, non della fotocopia!)
Riporto due commenti.
      Il primo, di un dirigente scolastico giornalista, diceva: "Sembra che ad ottenere valutazioni elevate siano proprio dirigenti che non brillano per autorevolezza culturale, per capacità relazionali e comunicative, per la particolare efficacia ed efficienza dei risultati. Al contrario, di certo, sono stati mortificati alcuni professionisti d’indubbio valore che costituiscono, nei fatti, punto di riferimento significativo per l’intera categoria dei dirigenti scolastici".
       Il secondo era di un Sovrintendente scolastico regionale che rivolgendosi a dei suoi dirigenti ha detto: "Voi siete bravi, vi conosco bene; peccato che in sede di valutazione ciò non sia emerso".
       Una domanda sorge, comunque, spontanea; ma chi sono gli ideatori di questi metodi? chi inventa queste schede, griglie, questionari etc., etc. aventi come base la dozzina, che sopravvive solo nella conta delle uova? Io penso che siano quei pedagogisti individuati dal Foti su Il sole 24- ore del 14/1/ 2001 e da Panebianco sul Corriere della sera del 25/1/ 2001, che, invece di essere impegnati in Lavori Socialmente Utili, sperperano pubblico denaro presso l’Istituto nazionale per la valutazione del sistema dell’istruzione (un Istituto sorto   in aperta contraddizione con una scuola autonoma, cioè diversa e diversificata, flessibile, e calibrata – così dicono – sulle esigenze individuali).
 __________________
1) Renato Nicodemo – Nato a Laurito (Sa), risiede a Nocera Inferiore. Laureato in Pedagogia, è Dirigente scolastico in pensione. Abilitato per l’insegnamento delle lettere negli istituti superiori, è autore di articoli pedagogico-didattici, di legislazione scolastica e noterelle. Appassionato di studi mariani, cura la pagina mariana di alcune riviste cattoliche. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni, tra le quali ricordiamo: La Vergine nel Corano, La Vergine nella Divina Commedia, Antologia mariana, Umile ed Alta, Il bel paese, I nuovi programmi della Scuola elementare, Verso i nuovi Orientamenti ed altro. Osservatore attento e sagace dei fatti umani, il Nicodemo riesce a cogliere, nella dinamica della vita, quelle peculiarità che di solito sfuggono alla maggior parte degli uomini. Lo stile, semplice  ed  immediato, è perfettamente adeguato alla vivacità ed all’arguzia del suo pensiero.

Il pezzo è pubblicato nella Rivista online di Salerno “Androposin the world”, a cura di Franco Pastore



6 Dicembre 2009 - Baronissi (SA) - RITRATTO DI ANDREA ZANZOTTO - da Salvatore Armando Santoro

Ritratto di Andrea Zanzotto

Organizzatore::
Rete:
Globale
Data:
domenica 6 dicembre 2009
Ora:
20.00 - 22.00
Luogo:
Casa della poesia, Baronissi

Descrizione

Domenica 6 dicembre, alle ore 20,00, nella sede di Casa della poesia (Via Convento 21/A, Baronissi) si terrà una serata dedicata ad Andrea Zanzotto, una voce unica nella poesia italiana del Novecento.

La serata sarà introdotta dallo storico della poesia Francesco Napoli. Seguirà la proiezione di un ritratto realizzato da Carlo Mazzacurati nel quale Marco Paolini incontra il grande poeta nella sua casa di Pieve di Soligo.


Ritratti: Andrea Zanzotto
un film di Carlo Mazzacurati e Marco Paolini
montato da Paolo Cottignola
prodotto da Francesco Bonsembiante per Regione del Veneto e Vesna Film
Fandango Libri, 2007

"Andrea Zanzotto è insieme la persona più radicale e nel contempo delicata che io abbia mai incontrato. Tutto in lui appare dominato da contrasti estremi e inattesi. Sofferenza e leggerezza, fragilità e profondità. Può dialogare col passato, anche il più remoto, come se tutto il tempo vivesse in lui in un eterno presente. Ma poi d'improvviso scarta e, per un istante, fa apparire il futuro, lo rende tangibile e ci vuole molto coraggio per immaginarlo, il futuro, in questi tempi difficili."

Carlo Mazzacurati

"Mai mancante neve di metà maggio
chi vuoi salvare?
Chi ti ostini a salvare?"

da Andrea Zanzotto," Meteo"


L'incontro di Marco Paolini con Andrea Zanzotto, uno dei massimi poeti del Novecento, si sviluppa entro tre nuclei fondamentali di ricerca: la natura, la storia, la lingua.
La natura, intesa in un primo momento come pensiero al quale rivolgersi in un continuo scambio, e in seguito anche come improvvisa mutazione, cementificazione e offesa.
La storia, nel ripercorrere i segni fondamentali di quello che è stato detto il secolo dell'ottimismo, che ha visto crescere la fede nella scienza ma anche il collasso di qualsiasi forma di razionalità.
La lingua come scoperta di un viaggio accidentato: segno di un lessico familiare ma anche di un andare mendicando altri linguaggi, alla ricerca delle stratificazioni che li hanno intessuti.

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Andrea Zanzotto, nato a Pieve di Soligo, in provincia di Treviso, nel 1921, è uno dei grandi poeti del nostro tempo, ma meglio ancora si potrebbe definire uno dei grandi della letteratura del secolo, in ambito non solo italiano. La sua opera è stata pressoché integralmente pubblicata da Mondadori, fin dal 1951, dunque dal suo primo esordio, avvenuto con la raccolta poetica Dietro il paesaggio. Dopo le verticali accensioni liriche dei primi libri, Zanzotto si è spostato verso una direzione più aperta e "sperimentale", come in La beltà (1968), che ne ha affermato la centralità nel panorama poetico contemporaneo.
Altri due momenti importanti della sua opera sono quelli della poesia in dialetto, soprattutto in Filò e nella "trilogia", iniziata con Il galateo in bosco e proseguita con Fosfeni e Idioma. Tutta la sua opera poetica (e parte dell'opera in prosa) è compresa nel Meridiano Le poesie e prose scelte (1999). Nel 2001 escono l'opera di poesia Sovrimpressioni e Scritti sulla letteratura (che comprende Fantasie di avvicinamento e Aure e disincanti nel novecento letterario). Successivamente: Sull'Altopiano. Racconti e prose (1942-1954) con un'appendice di inediti giovanili (2007) e i dialoghi Eterna riabilitazione da un trauma di cui s'ignora la natura (2007), Viaggio musicale (2008), In questo progresso scorsoio (2009). Ultimo libro, appena pubblicato da Mondadori, Conglomerati (2009).
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Informazioni:
089 951621 - 089 953869 - 347 6275911


Massimo Maugeri : Il sud nella nuova narrativa italiana - da Salvatore Armando Santoro

IL SUD NELLA NUOVA NARRATIVA ITALIANA
 
Cari amici di Letteratitudine
parliamo di letteratura, parliamo di Sud. L’occasione ce la fornisce questo interessante saggio di Daniela Carmosino (docente presso l’Università del Molise, editor e consulente editoriale) uscito di recente per i tipi di Donzelli con il titolo: “Uccidiamo la luna a Marechiaro. Il Sud nella nuova narrativa italiana”.
Dalla scheda del libro: Oggi che i problemi del Sud d’Italia sono temi di successo su cui puntano media ed editoria, viene da chiedersi: che ne è stato del riscatto sociale e culturale del Mezzogiorno che una quindicina d’anni fa pareva imminente? Questo volume è un ideale grido di battaglia “futurista” dei giovani scrittori - Saviano, De Silva, Parrella, Cilento, Cappelli, Pascale - che, a partire dagli anni novanta, hanno deciso di raccontare un Sud svincolato dagli stereotipi del paradiso turistico o dell’inferno senza redenzione, svincolato dalla pizza, dal mandolino e dal vittimismo. Un sud diverso, aggiornato al presente: il sud della nuova criminalità e della nuova borghesia, degli extracomunitari integrati e dei lavoratori precari. A metà tra il saggio e il reportage, la ricostruzione e il pamphlet, il testo esamina il fenomeno della rinascita della narrativa meridionale tanto auspicata negli anni novanta, e nel frattempo raccoglie dichiarazioni inedite, ragiona su contestazioni e polemiche e finisce per toccare questioni che oltrepassano i confini del sud. Sempre nel tentativo di ricostruire, al di là delle più immediate letture, un fenomeno tuttora fonte di dibattiti e capire il ruolo che può avere la letteratura nella comprensione e nella rappresentazione del sud di oggi.

Mi piacerebbe organizzare un dibattito su questo interessante volume ragionando insieme a voi sul “Sud nella nuova narrativa italiana” e sulle tematiche a esso connesse. Inoltre vorrei tentare di mettere “a confronto” Daniela Carmosino con alcuni degli scrittori citati nel suo saggio. Naturalmente sono invitati a partecipare al dibattito tutti gli altri amici scrittori, critici, giornalisti culturali, lettori, ecc.
Come al solito proverò a porre alcune domande al fine di favorire la discussione. Eccole:

Che rapporto dovrebbe avere un autore nei confronti della tradizione letteraria?

La tradizione letteraria (e quella meridionale, in particolare) deve essere vista più come un fardello di cui liberarsi o come punto di riferimento da cui ripartire? E perché?

È corretto parlare di “regionalismo letterario”? Se sì, quali dovrebbero essere gli elementi distintivi? (Per esempio: più “il luogo” o “il linguaggio”)? E i “canoni caratterizzanti”? Fino a che punto la letteratura è circoscrivibile entro ambiti regionali?

Chi ha maggiori possibilità di narrare di un luogo (nella fattispecie del Sud d’Italia) con efficacia maggiore: lo scrittore che ci vive e ha la possibilità di osservarlo dal di dentro, o quello che – essendosene allontanato, quantomeno fisicamente – riesce a guardarlo con più distacco?

Qual è il ruolo della narrativa italiana (e meridionale), oggi? Può contribuire, in qualche modo, a incidere sulle coscienze, a “rimisurare l’immaginario” (spesso deviato dai media), oppure – come sostiene Antonio Pascale (vedi video inserito nel post) – bisogna puntare più sul ruolo dell’intellettuale (inteso come “amministratore del sistema”) che sul ruolo della narrativa?

Nella letteratura di oggi (meridionale e non) c’è - e/o ci deve essere – ancora spazio per il mito? E per la metafora?

E ancora… che rapporto c’è tra la letteratura di oggi (meridionale e non) e i nuovi e vecchi media?

Ed ecco il link del post: http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2009/11/24/il-sud-nella-nuova-narrativa-italiana/

[Avrò il piacere di presentare Daniela Carmosino a Catania – presso la libreria Tertulia (Via Michele Rapisardi, 1) venerdì 27 novembre, ore 18,30. Insieme a me: Caterina Pastura… e diversi ospiti (tra cui, molti scrittori)
Sul post troverete la recensione al libro apparsa su l’inserto settimanale Tuttolibri de La Stampa.] 

 
AVVISI LETTERATITUDINIANI
 
- Libri segnalati speciali: Sul nuovo spazio letteratitudiniano "libri segnalati speciali"

- Letteratitudine in FM: Ogni martedì sera dalle 21,30 (su Radio Hinterland: Fm 94.600 MHz in Milano e Provincia) potrete ascoltarmi nello spazio radio dedicato a Letteratitudine. La trasmissione si può ascoltare in diretta via Internet cliccando qui, o in podcast (nei giorni successivi) cliccando nell'apposita pagina
 
- vi ricordo "Letteratitudine, il libro": 280 pagg., gran formato 17x24, 15 €. I diritti d'autore e i proventi dell'editore andranno a finanziare la "Casa della famiglia ferita", una comunità mariana che gestisce un orfanotrofio in ex-Jugoslavia nel tentativo di ricomporre i pezzi delle famiglie devastate dalla terribile guerra. Invito, chi fosse interessato, a richiedere copie ad Azimut libri a: Massimiliano Felli info@azimutlibri.com
 
Come sempre, vi ringrazio per la vostra partecipazione.
Un caro saluto.
 
Massimo Maugeri
 
P.s. Avete voglia di fare due chiacchiere su qualunque argomento? Desiderate lanciare dibattiti? "La camera accanto" è sempre aperta per voi: http://letteratitudine.blog.kataweb.it/category/la-camera-accanto/
 
 
 
www.youtube.com/Letteratitudine (Letteratitudine Tv: il canale video del blog)
_________________
www.letteratitudine.blog. kataweb.it (un luogo d'incontro virtuale tra scrittori, lettori, librai, critici, giornalisti e operatori culturali) 
  
Letteratitudine di Massimo Maugeri è uno dei blog d'autore di Kataweb / Gruppo L'Espresso: http://www.kataweb.it/blog/lista.jsp

Firenze - Fondazione Il Fiore - 1.12.09 ore 17,30 - Un pomeriggio con d'Annunzio - da Salvatore Armando Santoro

La Fondazione Lisio Arte della Seta

e la Fondazione il Fiore

hanno il piacere di invitarLa a

 

 

 

Un pomeriggio

con Gabriele d’Annunzio

 

 

Introduzione di

Paola Marabelli

Vicepresidente e Responsabile Culturale

della Fondazione Lisio

e

M. Grazia Beverini Del Santo

Presidente della Fondazione il Fiore

 

 

 

Presentazione della ristampa anastatica di

 

 

Benigno Palmerio

Con d’Annunzio alla Capponcina

 

(Casa Editrice Le Lettere, 2009)

 

 

a cura di

Marco Marchi

Docente di Letteratura italiana

moderna e contemporanea, Università di Firenze

 

 

Interviene

Patrizia Ciardi

Presidente dell’Associazione Dannunziana di Pisa

 

 

Nel corso dell’incontro saranno proiettati parti del

video Intra du’ Arni realizzato dalla Fondazione

il Fiore nel Salone Madornale di Palazzo Davanzati.

Antologia di testi dall’Alcyone scelti da Marco Marchi

 

Martedì, 1 dicembre 2009 – ore 17,00

Fondazione Lisio Arte della Seta

Firenze, Via Benedetto Fortini 143

 

  

 

 

Alla Fondazione Lisio, in occasione della manifestazione, saranno effettuate visite guidate con la possibilità di assistere alla tessitura a mano di velluti e broccati sugli antichi telai Jacquard. Le visite avranno luogo, a partire dalle ore 15, ogni mezz’ora, fino alle 16,30, per gruppi di un massimo di 15 persone. È gradita la prenotazione.

Tel. 055.6801340 – info@fondazionelisio.org

www.fondazionelisio.org

 

Per raggiungere la Fondazione Lisio

In macchina: La Fondazione Lisio si trova nei pressi di Ponte a Ema, in prossimità dell’uscita Firenze Sud dell’autostrada A1.

All'interno possibilità di parcheggio.

Con l'autobus: le linee urbane ATAF 31 e 32 fanno capolinea di fronte alla stazione e in circa 30-40 minuti portano a Ponte a Ema. Scendere alla fermata "Fortini 11", che si trova di fronte alla filiale della Banca Toscana.

Per l'occasione sarà predisposta una apposita segnaletica di guida fino alla Fondazione.

 

 
Fondazione il Fiore

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Salvatore Armando Santoro - Presidente

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