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A PROPOSITO DI REFERENDUM: Un commento di Rossella Rapa - da Salvatore Armando Santoro

A PROPROSITO DI REFERENDUM

RUBO DA WWW.ARTEINSIEME.NET DEL MIO AMICO RENZO MONTAGNOLI QUESTO OTTIMO INTERVENTO DI ROSELLA RAPA.

IO SONO GIA' IN VALLE D'AOSTA APPUNTO ED ANCHE PER VOTARE.

CHI PUO' DIFFONDA L'INVITO. RITENGO CHE DEI GOVERNANTI INTELLIGENTI, INVECE DI CONDIZINARE E PLAGIARE DALL'ALTO I PROPRI ELETTORI E SCORAGGIARLI DALL'ANDARE A VOTARE DOVREBBERO APPROFITTARE DI QUESTO IMPORTANTE APPUNTAMENTO PER MISURARE LA "FEBBRE" DEL PROPRIO ELETTORATO E RICAVARNE INDICAZIONI PER AMMINISTRARE IN MODO CORRETTO E COERENTE CON LE VOLONTA' DEL POPOLO.

MA IL POPOLO SEMBRA CHE SI VOGLIA RIAPPROPRIARE DEL PROPRIO RUOLO E MI AUGURO CHE NESSUNO BUTTI ALLE ORTICHE QUESTO IMPORTANTE DIRITTO COSTITUZIONALE.

A TUTTI CARI SALUTI.

Salvatore Armando Santoro - Circolo Culturale Mario Luzi - Boccheggiano

 


Io vado a votare


I referendum del 12 e 13 giugno 2011

 

di Rosella Rapa
 

 
 

Ho ricevuto molte mail che riguardano i referendum, e ammetto di averne inoltrate pochissime.
Questo è un articolo, da cui ho estratto la parte finale, cercando di metterla in evidenza. Riguardo al nucleare, preferisco espormi e dire io due parole.
Mi sono laureata nel lontano 1983 con una tesi di cosmo-geofisica; nel piano di studi avevo inserito anche un esame sulle centrali nucleari. Non una serie di equazioni teoriche per dimostrare come si scinde l'atomo di uranio e bla bla bla, proprio un esame che riguardava la costruzione dei reattori, il loro equilibrio, le misure di sicurezza, i rischi possibili.
Nessun paese dotato di centrali nucleari ha rispettato i requisiti richiesti (teoricamente) per salvaguardare la propria popolazione. Chernobyl fu un disgraziato episodio in cui una serie di errori umani e guasti di poco conto fece collassare una centrale vecchia e mal gestita (se non vogliamo considerare l'ipotesi di un attentato.... che non è da fantascienza)
La recente tragedia del Giappone parte da concetti opposti: noi siamo bravi, siamo i migliori del mondo, possiamo prevedere ogni sorta di pericolo, siamo maestri nelle costruzioni antisismiche. Pura arroganza umana. Lo tsunami, però, non l'avevano previsto, e, di conseguenza, non avevano previsto neppure misure capaci di contenere il disastro.
Ora, provate ad immaginare una centrale nucleare in Italia dove abbiamo ESCLUSIVAMENTE zone sismiche, zone vulcaniche, zone sovappopolate, zone a rischio costante d'alluvione, montagne che ci regalano valanghe, slavine e piene torrentizie, e il mare a circondare il tutto.
Insomma: CONTRO I MIEI PRINCIPI E IL MIO INTERESSE PER LA RICERCA dovrò votare SI per dire NO al nucleare in Italia. E' un rischio troppo grande. E mentre ci siete, votate anche per gli altri referendum. 
Io non mi permetto di dire a nessuno vota così o vota cosà: mi sembra una mancanza di rispetto. Però, non rinunciamo ai nostri diritti, e andiamo a votare. Si, No, bianco. I cittadini votano. I sudditi subiscono.
Rosella 
 

Comunicato del 15 maggio
 

Articolo
 
Quanto ai quesiti che riguardano la privatizzazione dell’acqua non credo ci sia molto da dire.
L’acqua è vita e non si può privatizzare la vita; sarebbe come privatizzare l’aria che respiriamo, il sangue che ci scorre nelle vene, i nostri sogni o le nostre emozioni; è folle soltanto pensarlo..
Già che ci sei,  un bel “SI” convinto anche per abrogare il cosiddetto “Legittimo impedimento”, per  dare un’ulteriore spallata a questo sistema perverso, a questo gruppo affaristico-delinquenziale che ha preso il potere, del quale Berlusconi ed il berlusconismo sono soltanto la punta dell’ iceberg.


Nei paesi normali, il legittimo impedimento lo risolvono in  maniera diversa:
ti dimetti dalla carica e affronti il processo. Poi, una volta risolti i tuoi guai giudiziari, puoi anche ripresentarti, ma soltanto dopo che i fatti sono stati accertati, perché non è detto che una vicenda che non ha rilevanza penale, sia necessariamente compatibile con una carica pubblica.
La legislazione vigente non prevede l’impossibilità ad essere eletti se si hanno processi in corso, soltanto perché i padri costituenti erano persone serie: non riuscivano nemmeno ad immaginare un paese governato da delinquenti eletti da irresponsabili !!!
Detto questo, vorrei sensibilizzarti a non mancare all’appuntamento referendario del 12 e 13 giugno, e se credi che il tuo voto non sia importante, sbagli:
la Storia siamo noi, nessuno si senta escluso.

(ma certo, ho citato De Gregori, mica Minoli…. wink)
Però ti sei dimenticato di firmare...
 
 
Ora leggi, se vuoi
Dopo anni di riflessione sulle molteplici possibilità che ha una comunità di organizzarsi sono arrivato alla conclusione che la democrazia è il sistema più democratico che ci sia.
Dunque, c’è la democrazia, la dittatura e…… basta.
Solo due. Credevo di più.
La dittatura è quando comanda uno solo; la democrazia è quando comandiamo tutti, almeno credo.
La dittatura in Italia c’è stata e chi l’ha vista sa cos’è, gli altri devono accontentarsi di aver visto solo la democrazia.
Io, da quando mi ricordo, sono sempre stato democratico, non per scelta, diciamo per nascita.
D’altronde, diciamolo, come si fa a non essere democratici? Sul vocabolario c’è scritto che democrazia significa “potere al popolo”, suona bene.
Sì, ma in che senso potere al popolo? Come si fa? Questo sul vocabolario non c ’è scritto.
Però si sa che dopo il famoso ventennio, il popolo italiano ha acquistato finalmente il diritto al voto.
È nata così la “democrazia rappresentativa”, che dopo alcune geniali modifiche, fa sì che tu deleghi un partito che sceglie una coalizione che sceglie un candidato che tu non sai chi è, e che tu deleghi a rappresentarti per cinque anni, e che se lo incontri giustamente ti dice: “Lei non sa chi sono io!”.
Infatti: chi li conosce??? Sono nominati dai segretari del partito, mica eletti da noi, seguendo criteri che non ci è dato sapere.
Ah, dimenticavo:
in una democrazia rappresentativa, come la nostra, la definizione di “eletto” è inequivocabile:
un certo numero di elettori, si identifica in un candidato e decide di eleggerlo a rappresentare le proprie idee, le proprie aspettative per il presente e le proprie speranze per il futuro.
Quindi, di fatto, lo considera il migliore del proprio modello umano, quasi una proiezione di se stessi o, meglio ancora, un’evoluzione di se stessi.
Poi visto che eleggevano gente come La Russa, Gasparri o Giovanardi, qualcuno si è posto una domanda:
ma se questi sono gli eletti, come saranno gli elettori ???
Quindi tanto vale decidere direttamente noi, che tanto peggio di quelli che sceglie il popolo sovrano non riusciremmo a fare.
E invece riuscirono a fare di peggio, riuscirono a scegliere Scilipoti…
Alzi la mano chi conosceva Scilipoti fino al 14 dicembre 2010!!!
Eppure,  oggi come oggi, siamo tutti nelle sue mani, sue e dei suoi cosiddetti “Responsabili”, figure mitologiche metà uomo e metà poltrona…
Questo è il potere al popolo.
Ma non è solo questo. Ci sono delle forme ancora più partecipative.
Il referendum, per esempio, è una pratica di “Democrazia diretta”, non tanto pratica e nemmeno troppo diretta, attraverso la quale tutti possiamo esprimere il nostro parere su tutto.
Solo che se mia nonna deve decidere sulla Variante di Valico Barberino-Roncobilaccio, ha effettivamente qualche difficoltà.
Per fortuna deve solo dire “Sì” se vuol dire no, e “No” se vuol dire sì. In ogni caso ha il 50% di probabilità di azzeccarla.
Ma il referendum ha più che altro un valore folkloristico perché dopo aver discusso a lungo sul significato politico dei risultati…. chi se ne frega.
Si, perché abbiamo votato per abrogare il finanziamento pubblico ai partiti e loro se ne sbattono; fanno una leggina, gli cambiano nome, li chiamano “rimborsi elettorali” e tutto torna come prima, anzi peggio di prima.
Votiamo con una maggioranza bulgara contro il nucleare e loro se ne sbattono: lasciano decantare la percezione del pericolo nell’opinione pubblica dopo Chernobyl, si inventano il nucleare di terza, quarta generazione, il “nucleare sicuro”, lo strombazzano su tutti i media a disposizione, ingaggiano qualche testimonial rassicurante e ci riprovano.
E se non fosse successa la tragedia di Fukushima temo che gli sarebbe venuta anche bene.
Questa volta no, non possiamo permetterlo, non dobbiamo permetterlo.
E se anche la Corte di Cassazione avallasse questo squallido tentativo di toglierci la possibilità di esprimere il nostro parere su un tema fondamentale, un tema che riguarda non soltanto il nostro presente, ma che potrebbe addirittura mettere a repentaglio l’esistenza stessa del pianeta, dobbiamo evitare a tutti i costi il mancato raggiungimento del quorum per gli altri tre, per dare un segnale forte e chiaro a chi ancora vorrebbe costringerci a vivere con una bomba ad orologeria in tasca, una bomba che non sappiamo quando, non sappiamo come, ma sappiamo per certo che prima o poi esploderebbe; per urlare a chi finge di non sentire, che siamo arcistufi di questa classe dirigente, di questa deriva sociale e politica che ci sta trascinando nel baratro. 

Quanto ai quesiti che riguardano la privatizzazione dell’acqua non credo ci sia molto da dire.
L’acqua è vita e non si può privatizzare la vita; sarebbe come privatizzare l’aria che respiriamo, il sangue che ci scorre nelle vene, i nostri sogni o le nostre emozioni; è folle soltanto pensarlo..
Già che ci sei,  un bel “SI” convinto anche per abrogare il cosiddetto “Legittimo impedimento”, per  dare un’ulteriore spallata a questo sistema perverso, a questo gruppo affaristico-delinquenziale che ha preso il potere, del quale Berlusconi ed il berlusconismo sono soltanto la punta dell’ iceberg.


Nei paesi normali, il legittimo impedimento lo risolvono in  maniera diversa:
ti dimetti dalla carica e affronti il processo. Poi, una volta risolti i tuoi guai giudiziari, puoi anche ripresentarti, ma soltanto dopo che i fatti sono stati accertati, perché non è detto che una vicenda che non ha rilevanza penale, sia necessariamente compatibile con una carica pubblica.
La legislazione vigente non prevede l’impossibilità ad essere eletti se si hanno processi in corso, soltanto perché i padri costituenti erano persone serie: non riuscivano nemmeno ad immaginare un paese governato da delinquenti eletti da irresponsabili !!!
Detto questo,
vorrei sensibilizzarti a non mancare all’appuntamento referendario del 12 e 13 giugno, e se credi che il tuo voto non sia importante, sbagli:
la Storia siamo noi, nessuno si senta escluso.
 
(ma certo, ho citato De Gregori, mica Minoli….wink)


Massa Marittima - 3 Giugno 2011 - Biblioteca Comunale - da Salvatore Armando Santoro

Le trasformazioni territoriali
dell'Alta Maremma nel XIX secolo
 
ne parlerà
il prof.Leonardo Rombai
dell'Università di Firenze
 
venerdì 3 giugno alle ore 17
 
Biblioteca comunale di Massa Marittima
(Convento delle Clarisse - Piazza XXIV Maggio 10)

26 Maggio 2011 - Firenze - Bibbliotca della Oblate - Storia di Strada,d'Amore e di Resistenza - da Salvatore Armando Santoro


 


 
a Biblioteca delle Oblate, Associazione Colombia Es e Florence Art Edizioni
invitano la S.V. alla presentazione del romanzo di

Fulvio Turtulici
STORIA DI STRADA, D'AMORE E RESISTENZA

Introduce Silvia Tozzi Direttore Editoriale Florence Art Edizioni

Intervengono


  • Gianni Lusena Console della Repubblica di Colombia per Firenze e la Regione Toscana
  • Carmelo Mezzasalma Docente di letteratura poetica e drammatica all'Istituto di Alti Studi Musicali "Luigi Boccherini" di Lucca
  • Giulia Spagnesi Colombia Es-onlus
con la partecipazione straordinaria di Saverio Tommasi

Letture a cura di Fabio Rubino
Interventi musicali di Alessandro Ricci, flauto e violino e Luca Bannella, organetto

GIOVEDì 26 MAGGIO 2011, ore 21.00
FIRENZE| BIBLIOTECA DELLE OBLATE| VIA DELL'ORIUOLO 26| Sez. Contemporanea, 1° piano

con preghiera di diffusione

florence art edizioni
casa editrice in firenze
via duccio di buoninsegna 35 50143 firenze 055 717248 3473204416
www.FlorenceArtEdizioni.com


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Dare un nome al futuro: sviluppo o decrescita? - da Francesco Galgani

La teoria della decrescita

La decrescita è un movimento politico, economico e sociale basato su idee ambientaliste, anti-consumistiche e anti-capitaliste, secondo il quale la crescita economica - intesa come accrescimento costante di uno solo degli indicatori economici possibili, il Prodotto Interno Lordo (PIL) - non è sostenibile per l'ecosistema della terra. Questa idea è in completo contrasto con il senso comune politico corrente, che pone l'aumento del livello di vita rappresentato dall'aumento del PIL come obiettivo di ogni società moderna.

I pensatori e gli attivisti della decrescita sostengono che il sovra consumo dei paesi ricchi, basato per lo più su produzioni globalizzate (cioè non locali), sia alla radice delle problematiche ambientali di lungo termine e delle grandi diseguaglianze sociali, e per questo ritengono necessario da un lato ridurre i consumi dei paesi ricchi e dall'altro optare verso un modello di consumo sostenibile, basato sull'impiego di risorse locali e di produzioni realizzate sul posto, cioè a chilometri zero. Si tratta in sostanza di promuovere un nuovo stile di vita, che non comporterebbe però un martirio individuale e la riduzione del benessere. Al contrario, la felicità e il benessere aumenterebbero, proprio perché riducendo i consumi e il tempo dedicato al lavoro si potrebbe dedicare più tempo all'arte, alla musica, alla famiglia, alla cultura e alla comunità.


Invito alla lettura: Incontro all'Università di Firenze con Serge Latouche


REFERENDUM E DEMOCRAZIA DAL BASSO - da Salvatore Armando Santoro

REFERENDUM E DEMOCRAZIA

Mario Luzi, in età matura, giudicò in modo negativo l'atteggiamento tenuto dagli Ermetisti durante il periodo fascista.

L'isolamento dell'intellettuale e la sua rinuncia ad essere testimone scomodo ed a denunciare lo svilimento della democrazia e del ruolo dei partiti e delle associazioni culturali operata dal fascismo, fu considerata un'azione di viltà in quanto gli intellettuali e gli uomini di cultura dovevano avere avuto il coraggio di dissentire piuttosto che costruire un linguaggio di comunicazione che solo in pochi intendevano.

Oggi si sta ripercorrendo nuovamente quella strada. In nome del populismo e della convinzione di rappresentare il popolo, solo perché eletti con un meccanismo elettorale perverso che non è assolutamente espressione dell'effettiva volontà della maggioranza del popolo italiano, si cerca di condizinare i risultati del referendum inducendo il popolo a non esprimersi e non andare a votare.

Ed in nome di questa convinzione si sta cercando di svuotare certi diritti fondamentali di cui ancora il popolo gode e che potrebbero consentire loro di esprimere realmente il loro dissenso o consenso verso certe scelte che interessano in modo diretto salute e vita dei cittadini italiani e delle loro famiglie.

Scelta del nucleare, già un tempo respinta dal popolo italiano in un precedete referendum, e privatizzazione dell'acqua stanno diventando il vero assillo di una maggioranza di governo che vorrebbe decidere il futuro della nostra nazione e del suo popolo sottraendo loro anche il diritto di potersi esprimere attraverso un referendum su problematiche importantissime per la salute e la vita dei cittadini.

Avere paura che la gente si esprima e cercare di sabotare attraverso una propagando assillante tesa a far si che l'elettorato diserti le urne dovrebbe fare comprendere al popolo italiano quanto sia fallace ed ingannevole l'intento di chi ci governa, che si riempie la bocca con la parola democrazia, ma nei fatti impedisce con l'ostruzionismo, e la propaganda a disertare le urne, proprio l'esercizio di questa democrazia.

Un governo che crede nella democrazia dovrebbe, invece, approfittare di tale occasione per verificare davvero cosa il popolo pensa su alcune scelte fondamentali che interessano i cittadini. Invece non si vuole considerare il popolo come sovrano ma come suddito obbediente che deve sottostare a delle scelte di casta di gruppi di interesse che hanno davvero paura che l'esercizio di alcuni diritti fondamentali, sanciti dalla Costituzione, mettano in discussione un potere che al momento è solo virtuale e che si regge su strani compromessi dove forze, completamente diverse e che hanno obiettivi diversi, ci governano simulando una aggregazione che nei fatti è inesistente.

Ecco volevo solo dire questo: non rinunciamo ad esercitare i nostri diritti, non rinunciamo ad esprimerci e non facciamoci telecondurre da alcuni mezzi di informazione, da alcuni giornalisti senza decoro e da alcuni imbonitori di piazza che hanno precisi loro interessi da tutelare ed impediamo di essere privati degli ultimi diritti che ci sono rimasti e che Luzi e gli Ermetisti, se fossero ancora in vita, si batterebbero affinchè restassero fortemente nelle mani del popolo sovrano che qualcuno sta tentando di trasformare in suddito obbediente, cieco e sordo.

Salvatore Armando Santoro

Presidente del Circolo Culturale Mario Luzi di Boccheggiano

 

 


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Salvatore Armando Santoro - Presidente

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