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![]() 2014 - 11 Ottobre - Teatro Risorti - Commemorazione centenario Luzi a Buonconvento - da Salvatore Armando Santoro CONCLUSO IL CONGRESSO ESPERANTO NEL TRENTINO - da Salvatore Armando Santoro Fai della Paganella, 81° Congresso Italiano di esperanto Amicizia transnazionale senza interpreti
Fai della Paganella, bellissima cittadina a mille metri di altitudine in provincia di Trento, località turistica e stazione sciistica d’inverno e località fresca (quest’anno anche troppo) d’estate, ha ospitato dal 23 al 30 agosto l’81° Congresso Italiano di Esperanto, il cui tema era “Esperanto kaj novaj teknologioj”, l’esperanto e le nuove tecnologie.In tutta la città si è vissuta per una settimana l’atmosfera esperantista (Esperanta medio): striscioni, manifesti, indicazioni in esperanto e il popolo esperantista, con al collo la targhetta identificativa con il logo dell’esperanto, che affollava i locali. C’erano persino commercianti che ti salutavano in esperanto: Bona tagon, Buon giorno.La regione Trentino ha pubblicato per l’occasione due opuscoli in esperanto, l’uno per l’estate (Trentino: somera deziro, Trentino: desiderio d’estate), l’altro per il periodo invernale (Granda neĝo por granda ferio, Grande neve per una grande vacanza). E c’è perfino un commerciante che ha creato una nuova, pregiata, birra, artigianale, che ha un nome esperantista, Malsimpatiula, l’antipatica, perché il suo soprannome è L’Antipatico.Il Congresso si è aperto sabato 23. Dopo l’accoglienza dei congressisti, quasi trecento (220 prenotati piú gli iscritti sul posto), provenienti praticamente da tutto il mondo, Americhe, Asia e Australia comprese, benché si trattasse dell’annuale congresso italiano e non di quello internazionale. Mancava solo l’Africa, in quanto gli esperantisti africani che avevano prenotato non sono riusciti ad avere il visto in tempo. Sabato pomeriggio la Santa Messa in esperanto e poi l’interkona vespero, la serata di reciproca conoscenza. Domenica, inaugurazione ufficiale. Dopo i saluti dei rappresentanti del comune, della provincia e della regione, ha tenuto il discorso inaugurale l’ungherese Stefan MaGill, tema: Perspektivoj por Esperanto, hodiaŭ, Prospettive per l’esperanto, oggi.Poi hanno portato i loro saluti i rappresentanti delle varie associazioni settoriali esperantiste e dalle associazioni nazionali. C’era anche qualcuno venuto dall’Ucraina e la rappresentante, nel porgere il suo saluto, ha concluso con le parole Paco, paco, paco, Pace, pace, pace.Una settimana densissima di eventi, di convegni, di incontri. Ma anche, per chi non era interessato ai lavori, ogni giorno escursioni – scegliendo fra quelle di mezza giornata e quelle dell’intera giornata – nelle bellissime località del Trentino.Nel corso della giornata, di ogni giornata, attività di vario genere si susseguivano e si sovrapponevano anche, in modo che ognuno poteva optare per l’una o per l’altra: presentazione di libri, conferenze su temi specifici, corsi di esperanto, di base per principianti, o di approfondimento, convegni su vari temi, ecc.Sempre funzionante il libroservo, sevizio librario, con ogni tipo di libri in esperanto o sull’esperanto. E poi diverse mostre. In particolare quella di materiale d’epoca, fino al 1950 (riviste, cartoline, locandine, curiosità varie), tutto materiale di notevole interesse. Una rivista del 1930 ha la testata UŜE (Esperantistoj realigu UŜE – Unuiĝintaj Ŝtatoj de Eŭropo, Esperantisti realizzate l’UŜE, Stati Uniti d’Europa), anticipando una grande aspirazione dei decenni successivi, fino ad oggi. Il titolo di apertura della rivista recita, con espressione latina, “Quo vadis Eŭropo?” (Dove vai Europa?).La sera, ogni sera, c’erano rappresentazioni teatrali in esperanto (Terura sonĝo, Un sogno terribile; Feliĉas ĉiuj? Tutti felici?) o concerti di canzoni, tutte in esperanto, tenuti da bravi cantanti (Ĵak Le Puil, JoMo, Campanil Bas). E dalle 23 in poi, programmi per i giovani a suon di musica, balli e scorpacciate di prodotti tipici locali.Il congresso si è chiuso venerdí 29, con l’appuntamento a San Benedetto del Tronto (AP), per l’82° Congresso Italiano di Esperanto, che si terrà dal 22 al 29 agosto 2015.Amerigo Iannacone Francis Bacon - Un pensatore Moderno - di Enrico Maria Cipollini - da Salvatore Armando Santoro ago 12 2014
“Un pensatore moderno: Francis Bacon” di Enrico Marco CipolliniUn pensatore moderno: Francis Bacon Se la filosofia di Spinoza assomiglia ad uno specchio di acqua privo di impurità, se il suo viver pratico e il suo pensare teoretico sono mirabilmente ed inscindibilmente improntati alla purezza spoglia d’ogni vanità terrena, dove tra il divino e l’umano non si frappone nessuna barriera, dove ogni nota d’umiltà è armoniosamente legata all’umiltà scientifica e il tutto aspira diamantinamente all’alto come in una “fuga” di Bach, tutt’altro si deve dire di quel grande predecessore che fu Francis Bacon, senza per altro volere disconoscere i suoi meriti portandolo così alla sua vera dimensione storica ma soprattutto umana. Infatti tra gli intrighi della corte di regina Elisabetta e, successivamente, di Giacomo I troviamo senza tanti scrupoli anche Francis Bacon prima come “ Barrister” poi come “Lord”. Per attività illecite da lui stesso confessate, lo ritroviamo imprigionato e condannato a 40.000 sterline di multa. Ma ricevette il perdono del re e, a quanto pare, si ritirò a vita privata prima che la morte lo cogliesse nel 1620, dopo essersi esposto ad un freddo insopportabile per il suo stato di salute, a causa di un esperimento. Bacon, come si è potuto desumere dalla sua vita, si trova in un ambiente dinamico, ricopre cariche importanti. Forse, azzarderei affermare, la sua acuta mente, favorita dalla fervente attività politica, intuì quali progressi la tecnica avrebbe portato, modificando letteralmente le strutture e i rapporti sociali. Quella tecnica che timidamente era avversata da pregiudizi e bussava sempre più frequentemente alla luce del sole. Anche se Bacon non è stato uno scienziato nel senso che comunemente viene intesa questa parola (pensiamo al nostro Galilei quasi suo contemporaneo i cui meriti, azzardando un parallelo, non sono paragonabili), egli capì che la “scienza” per nascere e svilupparsi, aveva bisogno d’una riforma radicale che attaccasse le basi del sapere precostituito. Questa battaglia a favore delle riforme del “sapere”, sembra anticipare la RIVOLUZIONE INDUSTRIALE, che alla fine del secolo, caratterizzò non solo il Regno Unito, ma, successivamente, anche le epoche a venire compreso la nostra. Questo atteggiamento radicale accattivò le simpatie degli ILLUMINISTI che guardarono a Bacon, come loro guida. Non ci si deve stupire che nei “SAGGI”, si trovi la classificazione delle Scienza, già delineata per altro nel “PROGREDIRE DELLA SCIENZA”. La conoscenza storica, poetica e filosofica sono i tre gradi dello scibile umano. Secondo Bacon la conoscenza dell’uomo è simile alle acque: alcune scendono dall’alto, altre scaturiscono dal basso; nel primo caso infusa dalla luce della natura, nel secondo caso ispirata alla divina rivelazione. La luce della natura consiste nelle nozioni della mente e nelle indicazioni dei sensi; quanto poi alla conoscenza che l’uomo riceve attraverso l’insegnamento, essa è cumulativa e non originaria come un corso d’acqua che oltre ad avere la propria sorgente è alimentato da altre fonti e ruscelli. Così dunque secondo queste due differenti illuminazioni ed origini, la conoscenza si divide prima di tutto in teologia e filosofia. Del Progredire della Scienza, libro II, V, 1^. Quindi per Bacon la filosofia può essere “divina”, “naturale” ed “umana” secondo l’oggetto su cui l’indagine si proietta. Comunque tutte hanno come minimo comune denominatore la “philosophia prima” ovvero la sorgente della conoscenza particolare: l’induzione. La filosofia divina si propone d’arrivare, di giungere a Dio ma senza chiarire la tematica religiosa. La filosofia naturale può essere teorica o pratica tra le quali la Fisica, quella umana comprende “la Medicina” ecc… Ma senza addentrarci minutamente in questa classificazione delle Scienze operata dal Nostro in vari scritti, riportiamo il giudizio di D’ALAMBERT, che oltre a definire bacon “il più sublime tra i filosofi”, fu d’accordo con DIDEROT, l’altro enciclopedista francese, per la preparazione della celeberrima ENCYCLOPEDIE, ad adoperare il metodo baconino nella suddivisione scientifica. E’ altrettanto indubbio che l’ACADEMIE DES SCIENCES e la ROYAL SOCIETY traessero ispirazione proprio dagli scritti del Nostro per la difesa della Filosofia sperimentale. Tutto ciò dimostra e riprova la felice e profonda intuizione di Bacon. Le sue opere sono numerose, spesso incompiute, ma trattano del solito tema: la riforma del sapere e la forza della scienza. Una scienza che non nega Dio, tutt’altro! Bacon cerca di non intaccare il problema religioso né l’essenza stessa della religione. La sua lotta è diretta, invece, contro quell’opprimente tradizione che ha dogmatizzato il conoscere e sclerotizzato il libero pensiero. Il culto non ponderato per gli antichi, la amalgama tra “filosofia aristotelica” e il “Cristianesimo”, sono forme che isteriliscono ogni slancio creativo e riformatore. Bacon non disprezza la tradizione ma il fanatismo. Attacca, come fecero a suo tempo gli Umanisti, poi i Rinascimentali, l’ipse dixit costrittore. Egli esalta i progressi tecnici, le invenzioni e questo lo porta ad affermare che coloro che ci hanno preceduti sono stati “i bambini agli albori del mondo”. Noi, invece, che abbiamo ereditato l’esperienza dei tempi, siamo i veri vecchi, gli antichi. Al sillogismo aristotelico pone quello che considera il parto mascolino del secolo (Temporis Partus Masculus) cioè l’arte di cercare, di indagare. “Analizzare” la mente per determinare i limiti e le possibilità, l’uso che se ne può fare. Rimane il fatto che la NATURA è il campo della SCIENZA e non le tenebre, gli abissi, la polvere dell’antichità. Quindi Bacon struttura, convinto che la nuova scienza debba scaturire non come continuatrice dell’antica ma ex novo, autonoma, il nuovo strumento della ricerca, il NUOVO ORGANON contrapposto all’ORGANON aristotelico. La nuova “logica” non deve essere “verbale” ma “operante”; deve dominare la NATURA con il felice incontro della natura della mente con la natura delle cose. La mente, per instaurare il Regnum Hominis, deve conoscere i propri errori, purificarsi. Nascono così le famose “sorgenti d’errore”: gli IDOLA. Gli “idola tribus” comuni a tutti, quali la fallibilità dei sensi che ha deformato le cose, cioè l’errore di considerare buono tutto ciò che ci è stato tramandato. Gli “idola specus” sono invece particolari, individuali. Dipendono dalla propria formazione mentale, forma mentis, dall’educazione ricevuta… Fanno vedere, questi idola specus, le cose con falsi pregiudizi. Gli “idola fori” sono gli errori del linguaggio (problema oggi molto dibattuto e ripreso con acume da R. Carnap contro la metafisica esistenzialista e questione sviluppata dall’Empirismo Logico) che spesso crea parole vuote, prive di senso. Gli “idola theatri” sono le teorie che ingannano. In ultima analisi, gli idoli del teatro non rappresentano che la vecchia tradizione aristotelica e la cattiva interpretazione fattane. Liberata dall’errore, la mente -continua Bacon- abbisogna delle suddette regole indispensabili per fondare la NUOVA SCIENZA: è la famosa teoria dell’induzione baconiana. Questa, in fondo, come quella aristotelica, nasce da fatti empirici: però fatti non solo percepiti, registrati ma comparati attraverso tavole apposite. In una si registrano i casi positivi, nell’altra negativi e, nell’ultima, le variazioni subite e registrate nel corso dei vari fenomeni. Dopo un’ipotesi, per dare una provvisoria e sommaria soluzione al problema, si procede all’esperimento e da questo procedimento pratico, fisico, si verificherà la validità dell’ipotesi fatta all’inizio dell’esperimento. Lo scopo dell’indagine scientifica è la causa del fenomeno che Bacon chiama FORMA, ovvero la natura stessa del fenomeno. E’ qui che il filosofo inglese, subordinando la Matematica, ricorre ad argomentazioni che esulano dal nuovo spirito scientifico, ciò che non succede invece alla personalità e alla formazione più rigorosamente scientifica del nostro Galilei. Postuma esce anche la prima edizione inglese della NOVA ATLANTIDE nel 1627, grazie alla cura del suo segretario Rawley. Dal titolo si può benissimo dedurre il racconto utopico dell’opera e viene quasi spontaneo collocarlo nella scia de “L’UTOPIA” del Moro e de “La città del Sole” di Campanella, il famoso italiano che si fece credere pazzo per non finire sul rogo. Però il racconto baconiano si diversifica nettamente dalle due opere succitate in quanto la società della Nuova Atlantide è retta non da motivazioni morali ma dal potere che all’uomo deriva dalla forza della scienza. La Nuova Atlantide è una sorta di concentrato delle idee baconiane: tutto preannuncia, o sembra profetizzare, il mondo futuro, l’età moderna, osservando specialmente gli abitanti che vivono comodamente sfruttando le nuove invenzioni nate dal connubio tra SCIENZA e TECNICA. Non v’è interferenza tra Religione e Progresso, altrimenti si cadrebbe nella superstizione. Anzi! C’è accordo tra ricerca scientifica e spirito religioso. L’una non intralcia l’altro ma sono propedeutici. Interpretando la storia dell’isola felice con strumenti storici e sociali, si può giungere ad affermare che le religioni riformate, non sono state di intralcio ai paesi che si avviavano alla industrializzazione, ma c’è stato quella amalgama tra progresso tecnico e religione, propugnato felicemente dall’Autore dell’isola di Bensalem. Enrico Marco Cipollini Share this:Donato Moro - Un poeta salentino da riscoprire (Recensione Giorgio Lo Bue) - da Salvatore Armando Santoro
SCANDICCI - 24 AGOSTO 2014 - E' MORTO GENNARO ORIOLO - da Salvatore Armando Santoro Home Firenze e Provincia << Indietro Addio a Gennaro Oriolo, fu consigliere comunale di Margherita e PD. Aveva 72 anni 25 agosto 2014 13:19 Cronaca Scandicci Gennaro Oriolo Gennaro Oriolo Se ne è andato nella sera di domenica 24 agosto 2014 dopo una lunga malattia Gennaro Oriolo, Presidente della Terza Commissione Consiliare Cultura e Servizi Educativi di Scandicci dal 2009 al 2014 e Consigliere Comunale per i gruppi Margherita e Pd dal 2006 al 2014. Nato 72 anni fa a Crosia in provincia di Cosenza, è stato professore di lettere nelle scuole medie e superiori e in seguito Dirigente scolastico nella provincia di Firenze. Poeta e letterato, Gennaro Oriolo è stato membro del Consiglio d’amministrazione di Scandicci Cultura dal 2004 al 2006. “Ci manca già il suo spirito critico e arguto – ha detto il Sindaco Sandro Fallani – la voce di Gennaro è sempre stata libera e autorevole, mai banale: quella di un uomo di cultura, di un pensatore, con una grande onestà intellettuale e umana accompagnata da un fortissimo senso civico”. Oriolo era fondatore e Presidente dell’associazione culturale e politica Amici della Pace Mondiale. Autore di poesie, aveva presentato il suo ultimo libro “La smemoria del tempo” lo scorso 2 agosto nella città natale Crosia. Ultimamente il suo impegno politico si era concentrato sulla realizzazione del Centro di promozione della musica, attualmente in fase di conclusione nell’ex scuola Anna Frank in via del Padule. La commemorazione di Gennaro Oriolo mercoledì 27 agosto 2014 alle 15 nella Sala delle cerimonie laiche presso il cimitero di Sant’Antonio. Cordoglio dell’Italia dei Valori Il gruppo Italia dei Valori Scandicci assieme al Segretario Regionale Giovanni Fittante esprimono il proprio dolore per la scomparsa di Gennaro Oriolo, consigliere comunale del Partito Democratico a Scandicci nella scorsa legislatura. Gennaro, persona estremamente trasparente e onesta, di grande cultura. Ricorderemo il suo spirito critico, la sua passione e la sensibilità nel modo di intendere e fare politica. Fonte: Comune di Scandicci - Ufficio Stampa Tutte le notizie di Scandicci Articoli correlati [ Poggibonsi ] Enrica Borgianni alla guida del consiglio comunale, vicepresidenza al MoVimento 5 Stelle 12 chili in 4 settimane? Tutto esaurito: Nuova pillola che brucia in fretta i grassi. (4WNet) [ Prato ] Il nuovo consiglio comunale: il ‘ribaltone’ cambia tutta la geografia dei gruppi [ Viareggio ] Schianto con un Tir forse dopo un malore a Torre del Lago. La vittima è Mauro Del Corso, presidente Amici dei musei di Pisa [ Empolese Valdelsa ] Scarso rendimento, bullismo e abbandono scolastico: ecco come Asl 11, istituzioni, associazioni del territorio aiutano insegnanti e studenti [ Capannori ] Taglio del nastro per il punto ‘Ecco fatto’ a San Gennaro: “Vogliamo garantire ai cittadini più fragili l’accesso ai servizi essenziali” << Indietro Share on email Share on print Altri articoli di Firenze e Provincia Alfredo Martini 27-08-2014 18:51 Firenze | Saranno i
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Addio a Gennaro Oriolo, fu consigliere comunale di Margherita e PD. Aveva 72 anni.Se ne è andato nella sera di domenica 24 agosto 2014
Addio a Gennaro Oriolo, fu consigliere comunale di Margherita e PD. Aveva 72 anni.25 agosto 2014 13:19 Cronaca Scandicci:Gennaro Oriolo Gennaro Oriolo Se ne è andato nella sera di domenica 24 agosto 2014 dopo una lunga malattia Gennaro Oriolo, Presidente della Terza Commissione Consiliare Cultura e Servizi Educativi di Scandicci dal 2009 al 2014 e Consigliere Comunale per i gruppi Margherita e Pd dal 2006 al 2014. Nato 72 anni fa a Crosia in provincia di Cosenza, è stato professore di lettere nelle scuole medie e superiori e in seguito Dirigente scolastico nella provincia di Firenze. Poeta e letterato, Gennaro Oriolo è stato membro del Consiglio d’amministrazione di Scandicci Cultura dal 2004 al 2006. “Ci manca già il suo spirito critico e arguto – ha detto il Sindaco Sandro Fallani – la voce di Gennaro è sempre stata libera e autorevole, mai banale: quella di un uomo di cultura, di un pensatore, con una grande onestà intellettuale e umana accompagnata da un fortissimo senso civico”. Oriolo era fondatore e Presidente dell’associazione culturale e politica Amici della Pace Mondiale. Autore di poesie, aveva presentato il suo ultimo libro “La smemoria del tempo” lo scorso 2 agosto nella città natale Crosia. Ultimamente il suo impegno politico si era concentrato sulla realizzazione del Centro di promozione della musica, attualmente in fase di conclusione nell’ex scuola Anna Frank in via del Padule. La commemorazione di Gennaro Oriolo mercoledì 27 agosto 2014 alle 15 nella Sala delle cerimonie laiche presso il cimitero di Sant’Antonio. Cordoglio dell’Italia dei Valori Il gruppo Italia dei Valori Scandicci assieme al Segretario Regionale Giovanni Fittante esprimono il proprio dolore per la scomparsa di Gennaro Oriolo, consigliere comunale del Partito Democratico a Scandicci nella scorsa legislatura. Gennaro, persona estremamente trasparente e onesta, di grande cultura. Ricorderemo il suo spirito critico, la sua passione e la sensibilità nel modo di intendere e fare politica. Fonte: Comune di Scandicci - Ufficio Stampa Tutte le notizie di Scandicci
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Recensione a cura della Casa Editrice Polistampa del penultimo volume di Gennaro Oriolo nel 2006 |
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La poetica di Gennaro Oriolo «Caffè Michelangiolo» , 01/09/2006
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Gennaro Oriolo, nato a Crosia sullo Jonio, vive attualmente a Firenze, «città amata e odiata con furore dantesco » ed è con Meditate fughe e taciti abbandoni alla sua prima opera poetica; si tratta, però, di un esordio a lungo elaborato, contrassegnato da una raggiunta maturità e da un particolare controllo formale.
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