Il Circolo
LETTURA ITALIANA E STRANIERA, INFORMATICA E VARIE
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Avvenimenti e manifestazioni - Lo Sbarco in Normandia di Alesssandro Bertin
L’Associazione Culturale OVERLORD
è lieta di comunicare le date estive dello spettacolo
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LO SBARCO IN NORMANDIA
I segreti di una vittoria
di e con Alessandro Albertin
regia di Michela Ottolini
sabato 12 luglio - Arena di Montemerlo (PD) - ore 21.30
domenica 13 luglio - Cantina Sociale di Soave (VR) - ore 21.00
sabato 19 luglio - Cortile Palazzo Zuckermann (PD) - ore 21.15
sabato 26 luglio - Piazza del Municipio di Rivoli Veronese (VR) - 21.00
domenica 3 agosto - Arena Torcolo di Cavaion Veronese (VR) - ore 21.15
Raccontare lo sbarco in Normandia è un sogno che risale all’estate del 2000 quando, durante una vacanza in Francia, mi sono ritrovato quasi per caso a Juno Beach, una delle spiagge del D-Day.
Mi è sempre stato difficile spiegare a parole le sensazioni che ho provato in quella ventina di minuti in cui sono rimasto ad osservare l’acqua e la sabbia di quel posto.
Ma più trovavo difficile esprimere quel sentimento, più aumentava in me la voglia di salire sul palco e raccontare quella storia.
E quando, leggendo praticamente tutti i libri che sono stati scritti sul D-Day, ho scoperto una quantità impressionante di aneddoti, retroscena incredibili, situazioni impensabili… mi sono convinto definitivamente che il D-Day è una storia che merita di essere raccontata.
Qualche anno fa, Gabriele Vacis, uno dei miei maestri, mi disse che il monologo è la più grande esperienza di solitudine cui un attore possa andare incontro.
Ed è verissimo! Ci sono momenti, durante un monologo, in cui ci si sente proprio soli, in cui sembra che le parole non bastino mai a catturare il pubblico, in cui ti convinci che un pezzo di scenografia altro non è che un pezzo di legno.
In quei momenti, per fortuna, prendono il sopravvento il cuore, una certa incoscienza e la voglia di lasciare un pezzetto di se dentro ogni spettatore.
Sono i momenti in cui lo spettacolo diventa… “un rifugio per l’anima”, come amo definire questi monologhi che ogni tanto, tra una tournée e l’altra, decido di regalarmi.
Il mio sbarco in Normandia non vuole nemmeno sentir parlare della parola politica, men che meno di mettere da una parte i buoni e dall’altra i cattivi.
In guerra, credo, che non esistano distinzioni tra buoni e cattivi.
Il mio sbarco in Normandia vuole soltanto raccontare la vita degli uomini che vi hanno preso parte, i loro segreti, le loro idee, i loro stati d’animo.
Durante questi anni di attesa io e Michela abbiamo scoperto, chiacchierando con gli amici, che dello sbarco in Normandia si sa poco o nulla.
Qualche mese fa crediamo anche di averne capito uno dei motivi: uno dei principali testi adottati dai licei dei giorni nostri dedica allo sbarco in Normandia le seguenti righe:
“Il 6 giugno 1944 gli anglo americani sbarcarono con mezzi imponenti in Normandia sotto il comando del generale Dwight Eisenhower. Nel giro di poche settimane, grazie anche all’appoggio delle forze di liberazione francesi, le linee difensive tedesche furono travolte”.
Abbiamo scoperto che vale la pena saperne di più!
E abbiamo voglia di raccontarlo.
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Lunedì, 31 Dicembre 2007
TEATRO. LO SPAZIO BIXIO FA IL PIENONE PER UN MONOLOGO DA APPLAUSI
L’epico sbarco nella tragedia di due uomini
Alessandro Albertin sfrutta molto bene una duttile espressività.
E regala momenti toccanti all’incontro fra due anonimi nemici.
“Lo sbarco in Normandia - i segreti di una vittoria”: due ore di grande intensità
Tra Natale e l’Epifania la gente di teatro si riposa, azzerando in pratica la programmazione nelle sale. Lo spirito di contraddizione dimostrato dallo Spazio Bixio nel presentare una recita a due giorni dall’ultimo dell’anno è stato premiato con un pienone mai visto. E sì che l’argomento in discussione – lo sbarco in Normandia del 1944 – era quanto di meno natalizio si potesse immaginare. Segno evidente che tanta gente ama andare a teatro anche nei periodi “sconsigliati” e che il piccolo ma vivace spazio creato da Piergiorgio Piccoli si sta creando un suo pubblico affezionato e sempre più numeroso. Alessandro Albertin, autore e protagonista del lungo monologo sul D-Day (Lo sbarco in Normandia: i segreti di una vittoria), e Michela Ottolini, fidanzata dell’attore e assieme a lui curatrice della messa in scena, iniziano il loro racconto da lontano, oppure da vicino, basta intendersi. Tutto inizia con il golden gol di Trezeguet nella finale europea del 2000 persa con la Francia ai supplementari. Nonostante il comprensibile astio nei confronti dei cugini vincitori, Alessandro e Michela decidono lo stesso di fare una vacanza in Francia. Vagabondando nella zona a nord di Parigi si imbattono in un nome già sentito - Juno Beach - e, raggiunta la riva normanna dell’oceano, restano ammaliati dal fascino dei luoghi in cui si è svolta una delle fasi più drammatiche della seconda Guerra mondiale. Con un deciso stacco narrativo, Albertin smette i panni disimpegnati del turista e si trasforma in una sorta di voce fuori campo che trasporta lo spettatore negli anni bui della guerra, in quella primavera del 1944 che doveva rivelarsi decisiva per le sorti del conflitto. Innumerevoli sono i protagonisti di quei giorni cruciali: capi di stato, generali, spie, esperti di meteorologia, soldati di terra, di mare e dell’aria. Tutti, dall’una e dall’altra parte dello schieramento bellico, sono in attesa che accada qualcosa di epico e di ineluttabile. Gli alleati scrutano il cielo sperando che le condizioni atmosferiche rendano possibile lo sbarco; i tedeschi fanno lo stesso, pronosticando a loro volta date e luoghi possibili per quello straordinario evento. Entrambe le forze in campo sono ormai consunte dall’attesa e chiedono solo che quell’insostenibile situazione di stallo abbia fine. L’attore si cala, con l’aiuto di semplici oggetti di scena e sfruttando la duttile espressività della sua voce, in molti dei ruoli richiesti passando con disinvoltura da Churchill ad Eisenhower, da Stalin a Hitler, da Montgomery a Rommel. Ma non dimentica i soldati semplici, quella carne da cannone chiamata a sfondare il fronte e a penetrare nell’entroterra francese, scontrandosi con chi aveva il compito di morire per impedire il successo dello sbarco. È a due anonimi protagonisti di quei giorni, un caporale canadese che dovrà catapultarsi sulla sabbia insanguinata di Juno Beach e ad un tiratore scelto tedesco che attende a piè fermo l’invasione, che il narratore dedica le pagine più toccanti della sua ricostruzione, riservando ai due personaggi un tragico incontro finale. In quasi due ore di monologo Alessandro Albertin sviscera fatti e retroscena dei preparativi dello sbarco, riservando una parte minima della recita alle azioni belliche vere e proprie. Le musiche e i suoni di Luca Reale aggiungono effetti un po’ didascalici ad una recita che riesce comunque a coinvolgere il pubblico. Il quale, alla fine, tributa a tutti i protagonisti della messa in scena una generosa messe di applausi.
Lino Zonin
Alcuni allievi di un Liceo Classico di Verona, dopo una replica dello spettacolo presso la loro scuola, hanno scritto…
Ciao, sono uno degli studenti del Liceo dove hai portato la rappresentazione questa mattina.
Chiarisco fin da subito che non mi diletto di teatro, non è una cosa che mi affascina e anzi 7 volte su 10 mi risulta noiosa (giusto per chiarire quale sia la mia posizione); per cui prendi quello che sto per scrivere come un discorso fatto da uno che: 1) di solito non apprezza questo tipo di espressione; 2) non ha la competenza per giudicare non capendo una cippa di teatro!
Però devo dire che il tuo spettacolo mi ha veramente coinvolto per svariate ragioni, e posso dirti che quel che hai detto riguardo al pubblico "senza filtri" è vero: se era silenzio quel che si sentiva durante le pause, ti confermo che era silenzio di vivo interesse, dato che in passato non ci siamo certo astenuti dall'esprimere il nostro giudizio sull'essere interessante di un'opera con modi non esattamente da etichetta.
Passando alle considerazioni personali: bravo, veramente bravo. Pur essendo stato un monologo di due ore circa non ci sono mai stati cali di interesse da parte mia (che, ripeto, di solito fatico a stare attento davanti agli attori e preferisco leggere a casa le commedie!); sarà che hai condensato 5 giorni di storia in due ore e, di conseguenza, il risultato è stato un qualcosa di realmente pregno di significato in ogni suo secondo, sarà la tua bravura, sarà che l'argomento mi interessa… un mix di questi fattori che mi ha affascinato molto.
Stupende le caricature di Churchill, Hitler, Roosevelt, Stalin, nonché il modo con cui hai presentato ogni singolo personaggio… Soprattutto mi pareva che ognuno di loro rappresentasse un concetto più che una persona e basta, soprattutto nell'atteggiamento dei "boss", e spero di aver capito bene il fatto che lo sbarco in Normandia nella tua rappresentazione non è soltanto il simbolo della "liberazione dai nazi", o un mero ricordo di un avvenimento: a me è parso piuttosto un invito a riflettere sulla memoria in generale, esponendo un argomento tanto importante in maniera molto interessante e facendoci rendere conto che neanche immaginavamo cosa ci fosse dietro…
Lorenzo.
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Salve, sono una delle studentesse presenti alla rappresentazione che lei ha tenuto alla scuola Agli Angeli...
Se devo essere sincera dello sbarco in Normandia ho solamente sentito parlare e non mi sono curata di saperne di più… grazie al tuo spettacolo (scusa se ti do del tu!) ho capito moltissimo, mi sono appassionata e mi sto informando tantissimo… Volevo farti i complimenti… sei stato bravissimo a fare tutti i vari personaggi, a intrecciare storie di persone diverse.
Quello che mi ha colpito molto era la semplicità della scenografia: la sua semplicità mi ha permesso di cogliere l'essenziale, il particolare e di trovarne il messaggio....
L'argomento non era affatto facile, anzi molto complicato e nello stesso tempo delicato… ma l'ora e mezza che hai passato sul palco mi è volata… il tuo coinvolgere i ragazzi è stato molto bello, così mi hai fatto capire che non è una cosa così lontana da me, dalla nostra epoca nonostante anni ci separino...
Arrivederci.
Teresa
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Gentile sig. Albertin
sono uno studente della quinta superiore del liceo classico "Agli Angeli" di Verona.
Sono stato molto contento di vedere il suo spettacolo riguardante lo sbarco in Normandia nella mia scuola.
Voglio farle personalmente i miei complimenti per il suo impegno e per la professionalità che ha dimostrato.
Io sono un appassionato di storia e il D-Day mi ha sempre affascinato portandomi a vedere molti documentari sull'argomento al fine di scoprirne i particolari meno noti. Tutta la mia classe ha particolarmente apprezzato lo spettacolo ed è stato da alcuni definito "L'unica rappresentazione interessante in 5 anni di scuola".
Complimenti anche per essere riuscito a far affrontare un tema così serio a un pubblico così giovane e difficile con la giusta quantità di ironia, con una scenografia così semplice e lei solo a interpretare più personaggi. Vorrei chiederle anche le date in cui riproporrà lo stesso spettacolo nella provincia di Verona prossimamente.
Grazie e cordiali saluti
Francesco
Data di creazione: 12/07/2008 @ 11:17
Ultima modifica: 12/07/2008 @ 17:05
Categoria: Avvenimenti e manifestazioni
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