Maria Luisa Spaziani nasce a Torino nel 1924 in una agiata famiglia borghese .
A diciannove, mentre frequenta l'Università di Torino (dove si laurea con una tesi su Marcel Proust) pubblica una piccola rivista (Il Girasole e poi rintitolata II Dado, che la fa conoscere negli ambienti letterari.
Per la rivista pubblica inediti di grandi nomi nazionali come Umberto Saba, Sandro Penna, Sinisgalli, Pratolini, e internazionali, come Virginia Woolf.
Soggiorna più volte a Parigi dal 1953 dopo aver ottenuto una borsa di studio.
Nel gennaio del 1949 conosce Eugenio Montale durante una conferenza del poeta al teatro Carignano di Torino. Tra i due nasce quasi subito un sodalizio intellettuale che si trasforma poi in una affettuosa amicizia.
Nel 1956 la fabbrica del padre subisce un tracollo economico, che costringe la giovane a cercare un impiego stabile, come insegnante di francese in un collegio di Torino.
Nel 1958 sposa Elémire Zolla, studioso della tradizione mistica ed esoterica, ma nel 1960 il matrimonio si scioglie.
La Spaziani viene chiamata ad insegnare Lingua e letteratura francese all' Università di Messina e proprio in quegli anni In ambito accademico cura volumi come Pierre de Ronsard fra gli astri della Plèiade (1972) e II teatro francese del Settecento (1974).
Fervida e proficua la sua attività di traduttrice dal francese, ma pure dall'inglese e dal tedesco.
Ben presto il suo nome supera i confini nazionali: nei viaggi in Francia e negli Stati Uniti ha tra l'altro modo di conoscere personalità di rilievo assoluto del Novecento letterario comeEzra Pound, Thomas Eliot, Sartre.
Buona parte del libro di poesie L'occhio del ciclone (1970)è ispirato dalla sua esperienza vissuta in Sicilia, con i suoi paesaggi e il suo mare, cui fanno seguito raccolte sempre più "diaristiche" e "impure" come Transito con catene (1977) e Geometria del disordine (1981), che si aggiudica il Premio Viareggio per la poesia.
Nel 1979 alla Spaziani vine pubblicata un'antologia letteraria negli "Oscar" Mondadori.
Presiede infine nel 1982 dopo essere stata nel 1978 fondatrice, per onorare la memoria del poeta, del Centro Internazionale Eugenio Montale, ora Universitas Montaliana, e del Premio Montale.
La storia e il percorso poetico dell'autrice è comunque rappresentato da Giovanna d'Arco (1990), poema in finte ottave che corona un lungo interesse dell'autrice per questo personaggio. In quest'opera la Spaziani si proponeva di reinventare in una narrazione popolaresca e fabulosa in versi, attraverso il personaggio di Giovanna d'Arco.
Il poemetto, in un adattamento per frammenti, ha trovato una trasposizione teatrale poetica e visionaria nella regia di Fabrizio Crisafulli (Jeannette, 2002).
La Spaziani ha scritto inoltre numerosi articoli apparsi su riviste e quotidiani, saggi critici ed una raccolta di racconti, La freccia (2000) e fra le sue benemerenze ci sono state ben tre candidature al Premio Nobel per la letteratura nel 1990,1992 e 1997. Vive attualmente a Roma.
Opere pricipali
Poesie
- Le acque del sabato, 1954
- Il gong , 1962
- Utilità della memoria,1966
- L'occhio del ciclone,1970
- Transito con catene,1977
- Geometria del disordine,1981
- La stella del libero arbitrio,
- I fasti dell'ortica,1996
- La traversata dell'oasi,2002
- La luna è già alta ,2006.
- del poema-romanzo Giovanna D'Arco (1990).
POESIE
L'orto era denso
L’orto era denso. I fichi pesavano dai rami,
fra i nespoli i papaveri gridavano l’estate.
Era stato ben arduo potare e seminare,
ma ora Dio sentivi sui campi respirare.
I chicchi erano enormi. Un succo dolce e forte
colava dal velluto fiammingo di una pesca.
Due farfalle in amore bandivano la festa
rituale del raccolto, a San Giovanni al Monte.
Di colpo sentii l’ombra che scura si stagliava
sull’erba del sentiero, quel fiato di sventura.
Mi volsi. Dal cancello si ergeva la figura
del nuovo giardiniere, e mi cacciava.
[da L’occhio del ciclone, Mondadori, 1970]